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Grosseto : Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare, Cosa fare nella Provincia diGrosseto.

Comuni

Comune di Grosseto

Cenni storici

L'area attorno alla città di Grosseto era già abitata in epoca preistorica, come testimoniano alcune tracce rinvenute nelle grotte del Parco naturale della Maremma, nei pressi della frazione comunale di Alberese. La stessa zona risultava abitata anche in epoche successive, come testimoniano alcuni resti di epoca etrusco-romana. Inoltre, proprio a partire dal VII secolo a.C. andò sviluppandosi l'antica Roselle, fondata dagli Etruschi, passata successivamente ai Romani e rimasta abitata fino al XII secolo. Di Roselle si conserva un vasto sito archeologico che rientra nei confini comunali. Le origini della città risalgono all'alto Medioevo, nonostante alcuni ritrovamenti più antichi ma molto sporadici che sono stati effettuati in alcuni punti dell'area urbana. La città viene menzionata per la prima volta nell'agosto 803, quando l'antica chiesa di San Giorgio e molti suoi beni vennero dati in enfiteusi ad Ildebrando Aldobrandeschi, i cui successori furono conti della Maremma grossetana sino alla fine del XII secolo.[20] Iniziò così il dominio degli Aldobrandeschi[21], con cui la città raggiunse la sua maggior potenza, grazie all'elevato grado di indipendenza che l'Impero concesse alla contea da loro amministrata. Tra il 1137 e il 1138 la città e i suoi abitanti conobbero importanti momenti di gloria; prima venne respinto un violento assedio condotto dal duca Arrigo di Baviera, successivamente vi fu trasferita la sede vescovile, la cui cattedra aveva avuto fino a quel momento la sede nell'antica Roselle; nel 1151 la città prestò giuramento a Siena, con la quale stipulò anche importanti accordi per la dogana del sale. L'inizio del Duecento vide la nascita del libero Comune. Nel 1204 venne redatto la Carta delle Libertà, uno statuto che regolava i rapporti tra i singoli cittadini e tra la cittadinanza e i conti Aldobrandeschi che vi governavano, pur con una certa sottomissione a Siena. Nel 1222, gli Aldobrandeschi concessero ai cittadini la facoltà di nominare un podestà, tre consiglieri e i consoli, atto che portò ad una disobbedienza civile verso il comune di Siena. Il successivo invio di tremila uomini da Siena e una serie di attività diplomatiche intraprese ristabilirono, nel settembre del 1244, fedeltà e obbedienza, pur rimanendo alla cittadinanza i privilegi che erano stati concessi dall'Impero alla contea aldobrandesca. Nel 1224, l'imperatore Federico II visitò la città, favorendo in seguito l'arrivo e la permanenza in città di poeti, uomini della nobiltà da ogni parte d'Italia, grazie alla sua fama di personaggio colto e di mecenate. Proprio durante la permanenza a Grosseto, Federico II riuscì a smascherare la congiura di Capaccio. Dopo la serena parentesi, Omberto Aldobrandeschi, morto il padre Guglielmo, cercò di riconquistare ai Senesi i domini perduti; gli eserciti senesi però, nel 1259, costrinsero alla resa la città e nominarono podestà un loro concittadino. Di nuovo libera dopo appena un anno, Grosseto combatté a fianco di Firenze nella battaglia di Montaperti. Fu rioccupata, devastata, scomunicata da Papa Clemente IV. A Grosseto fu successivamente recuperata la libertà, dichiarata la Repubblica con a capo Maria Scozia Tolomei, assediata da Ludovico il Bavaro e dall'antipapa Niccolò V nel 1328. Come conseguenza subì la definitiva sottomissione a Siena. Infatti Bino degli Abati del Malia, condottiero grossetano che difese l'autonomia della città per ventidue anni, dal 1312 al 1334, fu catturato dai Senesi e morì in prigionia, lasciando però il proprio compito ai figli Malìa ed Abbatino. Abbatino riuscì per due anni a difendere Grosseto dalle continue irruzioni senesi, ma dovette arrendersi nel 1336. Tentativi di rivolta che portarono allo Statuto del 1421, pestilenze, tra le quali quelle del 1430 e del 1527 (a cui seguì l'anno successivo una incursione del corsaro Khayr al-Din Barbarossa), caratterizzarono il periodo precedente al 1552 anno in cui i Grossetani cacciarono gli spagnoli che presidiavano la città. La definitiva caduta della Repubblica di Siena e la successiva pace di Cateau-Cambrésis determinarono il passaggio della città nel Granducato di Toscana. Proprio in questo periodo, i Medici ricostruirono una più ampia e fortificata cinta muraria, crearono l'Ufficio dei Fossi, ed iniziarono a costruire nuove strade. Tuttavia, la trascuratezza per le aree pianeggianti attorno alla città non risolse i problemi legati alla malaria. Il passaggio di consegne nel Settecento dalla dinastia dei Medici a quella dei Lorena che divennero i nuovi granduchi di Toscana, fece sì che la città, il suo territorio e l'intera provincia fossero separati da Siena. Pietro Leopoldo concesse la podesteria, costituendo di fatto l'ente provinciale, con nuovi ordinamenti politici ed economici. Dopo il Congresso di Vienna, Ferdinando III di Toscana fece riprendere le opere di bonifica della Maremma, grazie alla collaborazione dell'ingegnere Vittorio Fossombroni. Anche il successore Leopoldo II di Toscana continuò le opere di risanamento della pianura grossetana, stabilendo un ottimo rapporto reciproco con la cittadinanza, tanto che i Grossetani, il 1º maggio 1846, inaugurarono in Piazza delle Cateneil Monumento a Canapone a lui dedicato. La politica divise in seguito i Grossetani dal granduca, Grosseto partecipò attivamente al Risorgimento, pur ricordando sempre positivamente nel corso del tempo la figura del granduca, anche dopo la sua definitiva partenza da Firenze che seguì l'Unità d'Italia. L'abolizione dell'estatatura nel 1897 costituì le premesse per lo sviluppo che la città e il territorio hanno conosciuto durante il secolo scorso; i cui avvenimento più funesti furono certamente il bombardamento aereo che la città subì durante la seconda guerra mondiale il 26 aprile 1943, lunedì dell'Angelo di quell'anno, e l'eccidio di Maiano Lavacchio del 22 marzo 1944, tragico evento nel quale furono uccisi i Martiri d'Istia, un gruppo di giovani che risiedeva principalmente nella frazione comunale di Istia d'Ombrone. Parallelamente al boom economico che investì tutta l'Italia, anche Grosseto riscontrò un notevole sviluppo a partire dagli anni sessanta e settanta, soprattutto per l'arrivo di numerose famiglie dal sud che trovavano lavoro presso l'Aeroporto Militare, situato lungo la via che collega Grosseto a Castiglione della Pescaia. Tra la fine del XX secolo e l'inizio del XXI, amministrazioni di centro-destra e di centro-sinistra hanno attuato importanti politiche al fine di riscattare Grosseto dalla tradizionale posizione di "città inferiore", come veniva vista sia per l'esiguo numero di abitanti sia per la sua fama secolare di capoluogo di una pianura malsana. Oggi è un centro urbano in espansione, dotato di tutti i servizi di una città moderna e attira, soprattutto nella stagione estiva, un numero sempre maggiore di turisti soprattutto tedeschi.

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